giovedì 30 gennaio 2014

COMUNICATO STAMPA SU MARINO SOLFANELLI (Aldo Grifone)

Con lassoluto rispetto che si deve ai morti e senza nulla togliere allattivismo ed alle capacità professionali di Marino Solfanelli, non possiamo non intervenire su quanto è stato detto e scritto da alcuni personaggi noti di questa città in ricordo delleditore teatino.
A noi che siamo impegnati nel ricordo di quanti hanno perso la vita uccisi dalla delazione di alcuni fascisti e dai fucili nazisti, ci è sembrato oltremodo indigeribile leggere il panegirico di un uomo, che avrà anche avuto talento nella professione ma che ha svolto, in gioventù, attività francamente condannabili di cui non ci sembra si sia mai pentito e che, nonostante il lungo tempo trascorso, non riteniamo di poter, con il silenzio,  cancellare dalla nostra memoria collettiva.
Passi il ricordo che alcuni hanno voluto tributargli, per lamicizia che li ha legati nella vita, nel lavoro o nellattività politica ma che qualcuno ( il segretario generale dellUGL di Chieti, Leonardo Di Gregorio) arrivi a parlare di memorabili ricordi collegati alla sua giovinezza che ha condiviso nel periodo bellico con altre persone della nostra Città”) ci fa seriamente rabbrividire.
Sono ormai pubblici e consegnati ai libri di storia alcuni documenti del controspionaggio inglese, che provano in modo incontrovertibile lintensa attività di collaborazione del Signor Marino Solfanelli con la famigerata BANDA FIORESI, partecipando a perquisizioni, ruberie e soprusi a danno di liberi cittadini e alla cattura e perfino tortura dei partigiani fucilati a Colle Pineta di Pescara l11 febbraio 1944. Tale collaborazione trova conferma in alcuni documenti conservati nellArchivio storico di Chieti e nelle drammatiche testimonianze di congiunti dei Martiri.
 Passi il ricordo del defunto, per quanto la sua figura - ai nostri occhi - risulti ancora oggi apertamente controversa, ma si eviti di rifare ancora una volta la storia parlando di onestà e onore in dispregio di quanti hanno dato la vita per la libertà e la democrazia del nostro paese, soprattutto in questi giorni in cui il mondo ricorda la tragedia dei campi di concentramento e lo sterminio di intere comunità di uomini e donne da parte dei nazisti.

Chieti, 30 gennaio 2014
                                       Sezione ANPI Alfredo Grifone di Chieti

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