Con
l’assoluto
rispetto che si deve ai morti e senza nulla togliere all’attivismo ed
alle capacità professionali di Marino Solfanelli, non possiamo non
intervenire su quanto è stato detto e scritto da alcuni personaggi noti di
questa città in ricordo dell’editore teatino.
A
noi che siamo impegnati nel ricordo di quanti hanno perso la vita uccisi dalla
delazione di alcuni fascisti e dai fucili nazisti, ci è sembrato
oltremodo indigeribile leggere il panegirico di un uomo, che avrà
anche avuto talento nella professione ma che ha svolto, in gioventù,
attività
francamente condannabili di cui non ci sembra si sia mai pentito e che,
nonostante il lungo tempo trascorso, non riteniamo di poter, con il
silenzio, cancellare dalla nostra
memoria collettiva.
Passi
il ricordo che alcuni hanno voluto tributargli, per l’amicizia che
li ha legati nella vita, nel lavoro o nell’attività politica ma
che qualcuno ( il segretario generale dell’UGL di Chieti, Leonardo Di
Gregorio) arrivi a parlare di “memorabili ricordi collegati
alla sua giovinezza che ha condiviso nel periodo bellico con
altre persone della nostra Città”) ci fa seriamente
rabbrividire.
Sono
ormai pubblici e consegnati ai libri di storia alcuni documenti del
controspionaggio inglese, che provano in modo incontrovertibile l’intensa
attività
di collaborazione del Signor Marino Solfanelli con la famigerata “BANDA
FIORESI”,
partecipando a perquisizioni, ruberie e soprusi a danno di liberi cittadini e
alla cattura e perfino tortura dei partigiani fucilati a Colle Pineta di
Pescara l’11 febbraio 1944. Tale collaborazione trova conferma in
alcuni documenti conservati nell’Archivio storico di Chieti e
nelle drammatiche testimonianze di congiunti dei Martiri.
Passi il ricordo del defunto, per quanto la
sua figura - ai nostri occhi - risulti ancora oggi apertamente controversa, ma
si eviti di rifare ancora una volta la storia parlando di “onestà
e onore” in dispregio di quanti hanno dato la vita per la
libertà
e la democrazia del nostro paese, soprattutto in questi giorni in cui il mondo
ricorda la tragedia dei campi di concentramento e lo sterminio di intere
comunità
di uomini e donne da parte dei nazisti.
Chieti, 30 gennaio 2014
Sezione
ANPI “Alfredo Grifone” di Chieti
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