sabato 3 ottobre 2009

“Annozero” ha fatto bingo!

D’Addario, Travaglio, Santoro. Bingo! Una prostituta con la “pistola” (registratore), un preturaiolo che una sera fu visto a cena con un mafioso, un ossigenato miliardario comunista che un giorno per un bel gruzzolo di miliardi abbandonò la Rai per passare al soldo del Berlusca. E rivelò la sua limitata caratura giornalistica: la trasmissione di approfondimento che gli fu affidato in Mediaste, “Moby Dick”, fu un vero disastro. La ragione? Ad un giornalista militante in quella sede non era possibile parlare male di Berlusconi: l’argomento che è nelle sue corde, l’unica cosa che gli riesce bene… a volte!...
Non c’è che dire, un “trio” quello che si è esibito giovedì sera in “annozero”, tanto bene assortito, che neppure “Aldo, Giovanni e Giacomo”: ancora più spassoso, anche se le loro prestazioni ripetitive sono sempre più stucchevoli, prevedibili, e spesso non rispondenti alle loro aspettative. A rimestare nella pattumiera non di rado ci si sporca…
Ad uscirne meno acciaccata dalla trasmissione mi è parsa proprio lei, la prostituta, dalla espressione stanca, spremuta sino all’inverosimile da un intervistatore che non riesce a farle dire ciò che si vorrebbe dicesse contro il capo del governo, e che forse finalmente ha capito di essere diventata uno strumento nelle spire di personaggi senza scrupoli che si muovono per inconfessabili ragioni politiche.
Negli anni ho avuto tanti amici comunisti, operai, studenti, impiegati; ci si scontrava in appassionati dibattiti, confronto di ideali, per l’affermazione dei quali si era pronti a lottare sino alle estreme conseguente. Poi “l’ideale comunista” fece “pluf”, e i corifei del culturame marxista proclamarono che “tutti” gli ideali era caduti… Non era vero, un solo ideale di era dissolto, ci sono ancora uomini che nei proprio sentimenti ne coltivano ancora, ma intanto i partiti, privi di ideali e proprietà di maneggioni (occorre fare i nomi?), si sono trasformati in comitati d’affari…
Con i giovani contraddittori d’un tempo, studenti e onesti lavoratori (ex) comunisti, mi incontro ancora, di quando in quando, intorno ad un tavolino di un caffé del centro, a volte ci osserviamo e ci scappa da ridere… Un sorriso che sottintende un’amara espressione: “Siano stati presi per i fondelli”... Loro più disillusi di me, che in verità ho sempre ritenuto poco credibili e di scarso intelletto esponenti della mia porte; loro, i miei contraddittori di un tempo, dall’imperativo “proletari di tutto il mondo unitivi” si sono ritrovati nel proprio orizzonte un “ossigenato comunista miliardario”.
Ora, finalmente, ci unisce un sentimento, un pensiero che riusciamo a condividere: “I comunisti miliardari ci stanno proprio sui c.”