domenica 18 aprile 2010

Fini, e la corsa del “gregario”

L’autorevole esponente della destra nazionale – cui espressi la mia perplessità, e quelle di tanti altri, per le frasi pronunciate da Fini durante la sua visita ad Israele (“Mussolini e Fascismo mali assoluti”) – mi disse: «Sai bene perché lo ha fatto.» Voleva dire che senza la genuflessione all’ebreo non si andava al governo. Egli, l’autorevole esponente, intendeva giustificare l’operato del leader dell’allora AN; per noi, quell’affermazione, equivaleva invece ad una condanna; conteneva infatti una verità esplicita: la libertà “condizionata” della politica italiana, ed una implicita: Fini non credeva ad una sola parola delle cose dette in Israele, ma lo aveva fatto per puro opportunismo e tornaconto politico e personale.
Così è Fini, opportunista; per un proprio tornaconto e il soddisfacimento della personale ambizione – dicono coloro che lo conoscono bene – passerebbe sui cadaveri delle persone a lui più cari. Per lui non esistono limiti etici e morali. Rubò la moglie a un suo camerata, che con un pugno sul viso gli mutò i connotati; ha abbandonato la moglie ed ha rubato l’amante all’ex presidente della Roma…
Tutto l’operato di Fini è stato quello di una sorta di Re Mida alla rovescia: ha rinnegato Mussolini e il Fascismo, ha rinnegato Giorgio Almirante, ha distrutto il MSI, ha dissolto AN; è nel suo dna, ed ha finito col rinnegare persino se stesso, quello della legge Bossi-Fini sulla immigrazione… Finirà Fini per distruggere anche il Pdl? Ne dubito. Quando si percorrono di corsa certi tortuosi sentieri si giunge alla meta con debito d’ossigeno… e non credo che a rianimarlo siano sufficienti i suoi “caporali”, un esiguo gruppo di deputati ex alleanzini, la cui caratura si è rivelata l’altra sera nel talk show L’ultima parola di Gianluigi Paragone, su Rai-due, con Bocchino e D’Urso che rispondevano alle argomentazioni con attacchi personali.
Se Fini conoscesse gli umori del disilluso popolo del suo ex partito saprebbe che la sua corsa è pressoché finita… Non gli resta che afferrare la borraccia che Berlusconi gli offre e tornare, almeno per ora, al ruolo che gli compete, quello di gregario…

Mas