sabato 12 novembre 2011

ACHTUNG, BANCHIERI…

A volte ritornanoSono gli uomini BilderbergTrilateralovvero appartenenti ai movimenti mondialisti che dominanoleconomia mondiale econ leconomiale politiche degli Stati europeicui sarà sempre proibito lesercizio di una politicaautonomaper esempio un autonomo approvvigionamento energeticoSe un governo ci provanegli interessi della proprianazionei cosiddetti “poteri forti” muovono le “pedine” allineate nello scacchiere europeo (Nicolas SarkozyAngelaMerkel?) ed è subito guerra… Occorre fare esempi?…
i 2Ebbenedopo un periodo fin troppo tollerato del governo di un parvenu dellapoliticaun antipolitico per eccellenzacui non mancava neppure il buon gusto diapprezzare… le cose apprezzabilitornano lorogli uomini del sistemaQuelli che nel1992, sul Britanniapanfilo di Sua Maestà la Reginaliquidarono a favore degli stranierile già scarse risorse dellItalia (che non possiede più neanche una fabbrica di acquamine-rale), uomini che hanno già nella scarsella pensioni da nababbodi oltre 30 milaeuro al meseche tornano al potere con il tripudio dei comunisti (neoex e poste loroalleatie dei sindacati dei lavoratori.
I quali (lavoratorifaranno bene a vigilare e tutelare i propri risparmiSi ricordino del prelievo (inopinato e truffaldino)che fu operato sui conti correnti da quel
capo di governo detto “dottor sottile” (pensione mensile 31.411). Ora si profila la tassa patrimoniale, da sempre sollecitata dalla sinistra, che non sarà diversificata, ma colpirà anche quei lavoratori che con tanti sacrifici e onerosi mutui bancari sono riusciti a costruirsi una casette.
AchtungdunqueAttenzionefacciamo che “di noie su di noinon ridano”…

di Marino Solfanelli

lunedì 11 aprile 2011

RECENSIONE di Piero Vassallo a "I racconti del cavolo"

La sinistra che piange

L'umorismo, antidoto
alle afflizioni della letteratura indignata



Resto della cultura gramsciana, l'indignazione - trisma funereo - invade la letteratura e gli schermi della televisione patibolare, nell'intento di convertire la plebe edonista alla Virtù. Ottiene soltanto il naufragio del pensiero progressivo nell'umore bilioso e stizzoso.
L'indignazione eccita ma non diverte. Aggredisce ma non conquista. Irrita ma non persuade. Sentenzia ma non insegna. Produce solamente scariche nervose che addormentano e urli che soffocano l'allegria.
La memorabile battuta di Vittorio Sgarbi sulla Bindi più bella che intelligente o una delle tante barzellette di Silvio Berlusconi ottengono effetti propagandistici superiori a quelli prodotti dalla gigantesca macchina dell'indignazione intelligente e pensosa.
Il deprimente Roberto Saviano, il tronfio Umberto Eco, la lepida Serena Dandini, la irritante Luciana Littizzetto, la sconsolata e soporifera Mortizia affacciata al telegiornale di Rai3, l'esangue Marco Travaglio e il tribunizio Michele Santoro, accedono il fuoco di collere violente ma passeggere, che Berlusconi spegne con uno spruzzo di frizzante champagne.
Il segreto della cultura di destra, infatti, risiede nella vocazione all'umorismo pungente ma non iroso, efficace e sicuro rimedio alle afflizioni procurate dalla letteratura indignata e dal cabaret furente.
L'umorismo è il preambolo al pensiero indirizzato all'ottimismo e alla bonarietà. Ora un saggio di umorismo orientato a destra sono i Racconti del cavolo scritti in prosa gradevole da Marino Solfanelli e pubblicati dalla casa editrice di famiglia, Tabula fati nella fantastica città di Chieti.
Nella breve presentazione alla raccolta, Giuliana Cutore scrive: "Con mano lieve ma decisa, Marino Solfanelli mette bonariamente a nudo le debolezze e le piccolo meschinità umane che, nonostante le roboanti petizioni di principio di tanti nostri politici, non conoscono bandiere di partito, ostinandosi anzi ad allignare con più tenacia proprio in quegli animi dai quali la fede politica dovrebbe da sola provvedere a scacciarle".
L'umorismo è una contemplazione indulgente dei difetti umani. La ghigliottina è rottamata. L'oratoria roboante in fondo a sinistra.
Lo stile di Solfanelli appartiene una dimensione irriducibile al clima rovente dei tribunali intitolati all'esigente e implacabile Virtù, il feticcio un tempo idolatrato dai funzionari della famelica ghigliottina, oggi usata dagli agitatori delle tintinnanti manette e incensata dal giornalismo dei diversamente colti e intelligenti. I sacerdoti dello sdegno e del ghigno iroso.
Di sé invece Marino Solfanelli scrive: "Nessuna pretesa da parte mia di lanciare messaggi all'umanità, essendo questa prerogativa dei giornalisti pennivendoli, poetucoli da strapazzo, politici cialtroni, amministratori arroganti. ... Ho raccontato soltanto, in maniera scherzosa, quattro momenti della vita dell'uomo, nella speranza di non meritare quattro sberleffi".
Gli sberleffi colpisco le facce delle mummie in sosta nel salotto buono. Racconti godibili, quelli di Marino Solfanelli,invece, sono specialmente consigliati per la lettura nelle vetture bar dei treni a lunga percorrenza. Dove incombe la noia del tran-tran. Per esperienza diretta il recensore può testimoniare che il piccolo libro di Marino Solfanelli raggiunge lo scopo di sciogliere in un sorriso la monotonia del viaggio in treno.


Piero Vassallo

sabato 19 febbraio 2011

VI SPIEGO BERLUSCONI…

«Se uno Stato non è etico, può essere governato anche da un Consiglio d’Ammini-strazione.» Il pensiero è di Benito Mussolini, ovvero, «Il più grande statista del mondo,» come sostenne Gianfranco Fini, al quale credo, poiché Fini, come Bruto, “è uomo d’onore.” E quello che governa attualmente l’Italia è proprio una sorta di Consiglio d’amministrazione, con il migliore possibile presidente, un ex imprenditore, che sa fare di conto, esperto di problemi amministrativi e gestionali. Chi altri sennò? Persone che non hanno lavorato una sola ora in vita loro?  Non è necessario fare i nomi…berlusconi
Ma chi è, veramente, Berlusconi, il “sorvegliato speciale” delle Procure d’Italia, contro il quale partiti e sindacati di sinistra hanno organizzato la “spontanea” mobilitazione femminile “se non ora quando?” (con tanti uomini e tanti bambini), preceduta, nelle settimane scorse, da altre manifestazioni di vecchi tromboni e sepolcri imbiancati? Qualche nome?
Intellettuali sciolti e a pacchetti – un tempo definiti “utili idioti” – che firmavano proclami e partecipavano e manifestazioni del Pci, magari senza crederci ma nella convinzione che quella era la via per ottenere prebende, una cattedra universitaria o l’assunzione in Rai.
Lo svizzero Carlo De Benedetti, per esempio, che per un bel gruzzolo di miliardi rifilò alle Poste Italiane computer inservibili (patacche, che finirono inutilizzati nei sotterranei), già mallevadore di Veltroni, quello che diceva di voler andare in Africa, ma “sbaglia” aereo e fa scalo a New York ove compra un appartamento e vi colloca la figliuola…
Oppure Umberto Eco, quello che “se vince Berlusconi espatrio”, ma che è ancora qui, e che recentemente, come è stato denunciato dalla stampa nazionale, nel suo ultimo “mattone” editoriale ha inserito un capitolo copiato integralmente, con qualche infelice rielaborazione, da un libro edito da Solfanelli: “La tragica morte di Ippolito Nievo”.
Oppure Eugenio Scalfari, il “fondatore” di Repubblica, che un giorno rivelò di aver posseduto le chiavi della casa di Berlusconi, col quale ruppe i rapporti per via di contratti pubblicitari televisivi; probabilmente dotato di magici poteri, sostenne Ciriaco De Mita che, oplà, sparì dalla vita politica nazionale. E altri curiosi personaggi, come Dario Fo, già fascista di Salò; attori e attrici delle produzioni Mediast, o uno scrittore come Saviano, lanciato e reso ricco dalla casa editrice di Berlusconi.
Ma torniamo al titolo: “Vi spiego Berlusconi”… Egli è un attore mancato. La sua giovanile aspirazione era il teatro, cui si dedicava con passione alternandolo agli studi universitari; e in alcuni periodi faceva lo chanteursulle navi da crociera, mettendo peraltro a profitto questa sua passione e virtù canora. La passione per il canto e la voglia di esibizione non l’hanno mai abbandonato, e vi ha fatto sempre ricorso, con il partner Apicella, nei momenti di relax, dopo giornate di intenso e stressante lavoro politico, e logoranti aggressioni materiali, giornali-stiche e giudiziarie. Egli ama cantare, raccontare barzellette, in una parola: esibirsi. Davanti a quale pubblico?: Bondi, Letta, Fini, Bossi e Calderoni? Sai che delizia…
Berlusconi, nel suo ambiente privato,  ama esibirsi davanti ad un pubblico giovanile, di belle ragazze, le sole capaci di rendere festose le serate, recate da Lele Mora, che non è un lenone, un “protettore” di prostitute, ma un apprezzato agente teatrale che rappresenta operatori dello spettacolo di ogni età.
Questo è l’uomo Berlusconi, che elargisce denaro a giovani che gli rappresentano le precarie situazioni finanziarie delle loro famiglie, e che, con imprudenza, telefona in questura per soccorrere una sprovveduta ragazza caduta nelle maglie della polizia. Questo è l’uomo Berlusconi, un mancato attore che fa il presidente del consiglio, alla maniera di un presidente di consiglio d’amministrazione, l’unica possibile per questa nostra Italia ridotta allo stremo da precedenti governi di centrosinistra, che hanno “abbattuto” le ideologie trasfor-mando i partiti in “comitati d’affari”. Una sorta di “Italia dei valori” immobiliari… e non solo.
Berlusconi, tanto generoso quanto ingenuo ed imprudente, è rinviato a giudizio per “concussione e induzione alla prostituzione di minorenne”: un’accusa che non sta in piedi, ma è la sola che sono riusciti a “racimolare” con anni ed anni di costose e (a mio avviso) illegali intercettazioni telefoniche, circa duecentomila. Ma la vera ragione per la quale è tenuto dal 1994 sotto tiro dal “rito ambrosiano”, l’aver evitato prendesse il potere in Italia il PCI, cui Tonino Di Pietro e “mani pulite”, avevano spianato la strada distruggendo con una sola botta partito socialista e democrazia cristiana.
E per giunta, con l’assurda pretesa di… riformare la magistratura!
di Marino Solfanelli