lunedì 27 gennaio 2014

Addio Marino caro. Morto il giornalista e editore Solfanelli. Amico di Giacinto Auriti. Geremia Mancini, "vero galantuomo"

Cronaca/
E' morto ieri notte il giornalista teatino e editore Marino Solfanelli, direttore di Abruzzopress, collaboratore della testata giornalistica Giornale di Montesilvano. Geremia Mancini, UGl, "grande Uomo e vero Galantuomo".
(Solfanelli alcuni anni fa in una presentaizone al Bookcafè di Montesilvano)

Fondatore della case editrice Solfanelli, che vanta pubblicazioni filosofiche, storiche, di economia, conosciuta per i saggi dell'esimio prof. Giacinto Auriti di cui Marino era stato amico e collaboratore. Aveva 89 anni.
Marino Solfanelli, iscritto all'Albo dei Giornalisti dal 1957 (Tessera n. 60323), il 23 marzo 2002 ha ricevuto una medaglia ricordo per i quarantacinque anni di iscrizione.
Dal 1955 al 1970 è stato Redattore Capo della Redazione di Chieti del quotidiano “Il Tempo”. Ha collaborato con i quotidiani: “Il Corriere della Sera”, “Il Gazzettino di Venezia”, “Il Mattino di Napoli”, “Il Secolo d'Italia“, “Linea”.
Negli anni Sessanta è stato consulente per le Pubbliche Relazioni della Marwin Gelber (già Camiceria Adriatica) Esperto di editoria, nel 1961 ha fondato e diretto, sino al 1995, la Casa editrice Solfanelli, di rilevanza e prestigio nazionale.
Ha fondato e diretto periodici come “L'Alternativa” del Centro Studi Politici e Costituzionali del prof. Giacinto Auriti.  Da oltre cinquanta anni, era editore e direttore dell'Agenzia di informazione “Abruzzopress”. Prima Agenzia di notizie a diffusione settimanale sorta in Italia, negli anni Cinquanta, con la testata “Abruzzo-Molise-press”.
Ha pubblicato una raccolta di poesie (Lu ciòcchele), una di racconti (I racconti del cavolo), più volte ristampati. Nel 2012 pubblica il racconto Un amore nella bufera.
Piero Vassallo scrisse in una recensione "Lo stile di Solfanelli appartiene una dimensione irriducibile al clima rovente dei tribunali intitolati all'esigente e implacabile Virtù, il feticcio un tempo idolatrato dai funzionari della famelica ghigliottina, oggi usata dagli agitatori delle tintinnanti manette e incensata dal giornalismo dei diversamente colti e intelligenti. I sacerdoti dello sdegno e del ghigno iroso.
Marino Solfanelli, un caro amico, disponibile e impeccabile professionista. Mancherà quel senso ironico con cui descriveva l'altrui meschinità e stupidità che il mondo esprime.
La redazione, con autentico cordoglio, porge le più sentite condoglianze ai familiari.
Mancini, UGl, "Galantuomo, essergli amico un privilegio"

Ci ha lasciati Marino Solfanelli.  Non solo bravo giornalista ed editore ma anche grande Uomo e vero Galantuomo. Capace di spendere la sua intera esistenza in nome di irrinunciabili ideali e il tutto senza mai accettare facili ed utili compromessi. Fu giornalista dal 1957 poi Editore dal 1961 della Casa Editrice “Solfanelli”.
Conoscerlo, frequentarlo ed essergli amico è stato un privilegio, per me, unico.
Ciao MARINO.

Angela Curatolo




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