sabato 5 giugno 2010

Foto della presentazione de I RACCONTI DEL CAVOLO

Antonella De Luca - Marino Solfanelli - Ileana Moretti

Antonella De Luca - Marino Solfanelli - Ileana Moretti

Marco Solfanelli - Marino Solfanelli - Ileana Moretti

Marino Solfanelli - Ileana Moretti

Arturo Bernava e la figlia

Marino Solfanelli - Ileana Moretti


Marino Solfanelli - Ileana Moretti

domenica 18 aprile 2010

Fini, e la corsa del “gregario”

L’autorevole esponente della destra nazionale – cui espressi la mia perplessità, e quelle di tanti altri, per le frasi pronunciate da Fini durante la sua visita ad Israele (“Mussolini e Fascismo mali assoluti”) – mi disse: «Sai bene perché lo ha fatto.» Voleva dire che senza la genuflessione all’ebreo non si andava al governo. Egli, l’autorevole esponente, intendeva giustificare l’operato del leader dell’allora AN; per noi, quell’affermazione, equivaleva invece ad una condanna; conteneva infatti una verità esplicita: la libertà “condizionata” della politica italiana, ed una implicita: Fini non credeva ad una sola parola delle cose dette in Israele, ma lo aveva fatto per puro opportunismo e tornaconto politico e personale.
Così è Fini, opportunista; per un proprio tornaconto e il soddisfacimento della personale ambizione – dicono coloro che lo conoscono bene – passerebbe sui cadaveri delle persone a lui più cari. Per lui non esistono limiti etici e morali. Rubò la moglie a un suo camerata, che con un pugno sul viso gli mutò i connotati; ha abbandonato la moglie ed ha rubato l’amante all’ex presidente della Roma…
Tutto l’operato di Fini è stato quello di una sorta di Re Mida alla rovescia: ha rinnegato Mussolini e il Fascismo, ha rinnegato Giorgio Almirante, ha distrutto il MSI, ha dissolto AN; è nel suo dna, ed ha finito col rinnegare persino se stesso, quello della legge Bossi-Fini sulla immigrazione… Finirà Fini per distruggere anche il Pdl? Ne dubito. Quando si percorrono di corsa certi tortuosi sentieri si giunge alla meta con debito d’ossigeno… e non credo che a rianimarlo siano sufficienti i suoi “caporali”, un esiguo gruppo di deputati ex alleanzini, la cui caratura si è rivelata l’altra sera nel talk show L’ultima parola di Gianluigi Paragone, su Rai-due, con Bocchino e D’Urso che rispondevano alle argomentazioni con attacchi personali.
Se Fini conoscesse gli umori del disilluso popolo del suo ex partito saprebbe che la sua corsa è pressoché finita… Non gli resta che afferrare la borraccia che Berlusconi gli offre e tornare, almeno per ora, al ruolo che gli compete, quello di gregario…

Mas

domenica 21 febbraio 2010

La politica sottoscacco da… un’apriscatola

Le leggi in corso di approvazione per regolamentare (e limitare) le intercettazioni telefoniche, e la loro diffusione a mezzo stampa, non risolve, o lo risolve solo in parte, lo stato di soggezione della politica alla magistratura. La quale si è dato un marchingegno, un “apriscatola”, per dirla alla maniera di Giorgio Gaber, che le consente (alla magistratura) di tenere sottoscacco la politica, a qualsiasi livello. Un sistema, semplice, facile facile, che potrebbe essere definito “metodo ambrosiano”, che fu rivelato da Tonino Di Pietro nel corso di una lezione al CEPU, trasmesso anni addietro in diretta televisiva.
“State attenti,” disse Di Pietro ai discendi con l’aria dell’illusionista che dice “a me gli occhi”…
Il metodo è il seguente: Si prende una cartellina, ci si scrive il nome di un personaggio, politico o no, anche i mancanza di notizia criminis, “senza apporre la data”. Quindi si mette il personaggio sotto osservazione, senza limiti di tempo, e con tutti gli strumenti che la moderna tecnica mette a disposizione. Dice un vecchio proverbio cinese, “vai sulle rive del fiume e aspetta, vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Parafrasando il proverbio, diciamo che, un po’ di pazienza, prima o poi il fascicolo “senza data” intestato al personaggio assumerà consistenza: la raccomandazione per un imprenditore che se non attiene un appalto fallisce, la cena a lume di candela con elegante signora in ristorante alla moda, un massaggio alla cervicale, lo spezzone di una frase abilmente estrapolata da consentire particolari interpretazioni, e il giuoco è fatto. Non si ravvedono motivi di rilevanza penale?, che importanza ha. Prima o poi arriva una elezione, politica o amministrativa, si passa la “velina” dei colloqui registrati a Travaglio, e il personaggio è sputtanato in “anno zero” e politicamente azzoppato…
La leggi in corso di approvazione metteranno fuori uso l’apriscatola?, ne dubitiamo…